Tanta partecipazione alla seconda giornata di studio dello scorso 21 aprile organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Pietro martire e dallo Studio Teologico San Zeno dedicata al tema dei giovani, la spiritualità e la fede.
Ospite Paola Bignardi già presidente nazionale di Azione Cattolica, responsabile della Casa Famiglia San Omobono di Cremona e coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.
Attualmente presidente di Fondazione Primo Mazzolari e autrice del libro Metamorfosi del credere, edito da Queriniana, attraverso il quale esplora l’universo umano, spirituale e religioso dei giovani ipotizzando che in gioco non ci sia il rifiuto della religione e delle sue forme quanto la ricerca di nuove strutture del credere. Ed è questo che Paola Bignardi, accompagnata da Enzo Biemmi, ha esplorato: un universo abitato da una nuova sensibilità spirituale percepito come un viaggio alla scoperta di sé e, al contempo, alla scoperta di Dio nel quale fede e spiritualità vengono vissute come esperienze diverse.
In queste esperienze vissute la fede conduce verso l’altro mentre la spiritualità conduce alla ricerca di sé stessi. E allora, ci si chiede, in tutto questo oggi per i giovani cosa può significare essere cristiani? Perché tanto allontanamento dalla Chiesa? Perché così poca voglia di esserci e di esserci pienamente e convintamente?
Paola Bignardi ha condiviso parole, testimonianze, riflessioni con i presenti volgendo uno sguardo ampio, uno sguardo che non è mai giudizio ma gratitudine per tutti quei giovani che hanno condiviso con lei riflessioni, tensioni, sensazioni facendo emergere una forte ricerca di Dio, una determinata ricerca della spiritualità che sta, semplicemente, trovando altre vie che possono essere percorse e altre modalità che possono essere espresse all’interno di quella che da più parti viene definita come un’epoca di cambiamento e di evoluzione.
L’invito è all’ascolto attivo e partecipato, all’accoglienza, all’empatia perché se questi atteggiamenti vengono rivolti ai giovani il beneficio potrà essere condiviso con tutta la comunità cristiana. Si è, in fondo, come le aragoste ha concluso Paola Bignardi: a volte si corre il rischio di essere schiacciati dal guscio che per molto tempo ci ha protetti, serve ripararsi un momento e aspettare di essere nuovamente accolti da una veste nuova capace di condurci nel cammino.
Partecipato e sentito anche il momento di condivisione laboratoriale che ha visto presenti e studenti confrontarsi attraverso esperienze vissute e parole condivise.
Rossana Cavallari