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Cenni storici dell’Istituto

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Pietro Martire di Verona, nato come Scuola di Teologia per Laici e Religiose, fu fondato il 20 ottobre 1967 dal vescovo mons. Giuseppe Carraro (1958-1978): trovandosi alla prima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, egli datava l’appello per la Scuola da “Roma, dal Sinodo dei Vescovi”. 

Gli inizi

Anche se ne possiamo cogliere per il passato dei precedenti, l’istituzione era nuova, rispondeva a esigenze di promozione degli studi teologici del laicato e dei religiosi ed era aperta a tutti coloro che intendevano conseguire una formazione teologica a livello scientifico.

Era prevista una durata triennale delle lezioni e la possibilità di ottenere un diploma che consentisse l’insegnamento della Religione nelle scuole e istituti di istruzione media per chi fosse in possesso di laurea, diploma o titolo di scuola superiore.

Le Linee programmatiche della Scuola illustravano le varie modalità di frequenza e i relativi impegni, mentre determinavano la durata delle lezioni da novembre a maggio nei giorni di mercoledì, venerdì e sabato, rimasti giorni costanti di scuola, con l’aggiunta, negli anni 1991-96 per certi corsi e tempi, anche del martedì.

Della nuova Scuola si faceva promotore e sostenitore lo Studio Teologico San Zeno che, com’è noto, è una confederazione di precedenti scuole di teologia del Seminario e dei Religiosi esistenti in diocesi, cui era stato dato il via nell’ottobre del 1965 per rispondere alle esigenze di rinnovamento della formazione e degli studi del clero promosso dal Concilio Vaticano II. Anche la sede comune sottolineava lo stretto legame tra le due istituzioni.

Al suo vertice era un Consiglio di Presidenza e una Direzione, mentre gli iscritti furono per il primo anno 161.

L’impostazione degli studi

La nuova Scuola risultava organizzata sostanzialmente attorno alle materie fondamentali svolte pure allo Studio Teologico San Zeno, dal quale provenivano in gran parte anche i docenti. Il formarsi di un proprio piano di studi risentì evidentemente del benefico influsso del San Zeno, anche se non fu fatto proprio in modo definitivo il sistema dei temi fondamentali adottato in esso. Un tentativo di introdurre la distinzione tra temi fondamentali: Cristo, Chiesa, Dio vivente, Morale cristiana, e corsi integrativi, comprendenti i restanti argomenti, fu fatto negli anni 1970-74. L’articolazione poi dei temi in due momenti principali, biblico e sistematico, svolti rispettivamente da un biblista e da un teologo sistematico, interessò solo il biennio 1972-74. In seguito si tornò e ci si attenne al sistema classico dell’organizzazione della materia in corsi.

Intanto la partecipazione s’era andata riducendo, passando dai 161 iscritti del 1967 ai 26 del 1971-72 per passare ai 29 del 1972-73. Ciò segnalava anche nella Scuola San Pietro Martire un momento di fatica, del resto diffusa in ambienti più vasti della Chiesa e della società in quegli anni. La qualità dei partecipanti comunque non doveva essere scarsa, a giudicare almeno dalle tesine elaborate per il conseguimento del diploma in quel primo periodo.

L’evoluzione successiva

In una seconda fase della vicenda, per l’anno 1973-74 si nota una qualche novità di rilievo. Nell’illustrazione delle sue finalità si specifica che una formazione teologica a livello scientifico è un aiuto per coloro che intendono maturare la propria fede: per questi appunto la Scuola è aperta. Non si parla più di una Presidenza, ma solo della Direzione, presieduta dal Vescovo, guidata da un Direttore e della quale sono chiamati a far parte rappresentanti del collegio docenti, del gruppo allievi ed ex allievi e il Direttore dello Studio Teologico San Zeno. Anche il nome della Scuola risulta cambiato, con la sostituzione di Scuola per Laici e Religiosi, al posto di Religiose, come era inizialmente.

Un tale cambiamento risultò stabile fino al 1985 quando, in armonia con la nota pastorale della CEI La formazione teologica nella Chiesa particolare, il nome venne mutato in Scuola di Formazione Teologica San Pietro Martire e il 18 giugno dell’anno successivo fu riconosciuta come Istituto di Scienze Religiose San Pietro Martire, ad triennium et ad experimentum, riconoscimento in seguito rinnovato.

Questi i dati salienti, per così dire burocratici. Dietro di essi sta il delinearsi progressivo del programma cui si è accennato.

La proposta didattica

Una sua stesura risalente al 1979/80 illustra l’iter formativo attraverso il quale l’allievo è condotto alla conoscenza dell’uomo, nella sua identità e aperture (antropologia filosofica), nei suoi valori e problematiche religiose, sia dal punto di vista della religione che della filosofia (psicologia e filosofia della religione). Il cammino di studio si approfondisce e concentra intorno alla Parola di Dio colta come storia della salvezza (esegesi di Antico e Nuovo Testamento) e come origine e fondamento della fede ecclesiale (il mistero del Dio vivente, di Cristo, della Chiesa, della Chiesa nei Sacramenti) che esige continuamente di essere celebrata (liturgia) e tradotta in vita (corsi di teologia morale). La serie di lezioni si conclude con uno sguardo alla Chiesa considerata nella sua storia lungo i secoli (storia della Chiesa) e considerata nel suo farsi serva della Parola (catechesi). Tale il piano di studio della Scuola alla conclusione dell’episcopato Carraro.

La pubblicazione del libro per il venticinquesimo della fondazione, dal titolo Teologia: itinerario verso una fede adulta, Verona 1993, permette di illustrare altri aspetti della vicenda dell’Istituto. Di notevole importanza si è rivelata ad esempio l’iniziativa di cominciare ogni nuovo anno scolastico con una Tre giorni biblica in cui uno specialista illustra un libro della Bibbia. Le Tre giorni che si tengono dal 1976 hanno visto succedersi un buon numero di biblisti italiani a illustrare diversi libri della Sacra Scrittura. I numerosi partecipanti sono costituiti non solo dagli allievi ed ex-allievi della Scuola, ma anche da altre persone sensibili alla Parola di Dio.

L’ambiente formativo

Tra gli aspetti interessanti si rileva poi quello del ricambio dei docenti che vi hanno insegnato nei diversi anni come anche quello dello spostamento di accento nello svolgimento dei programmi. Ancora maggior interesse presenta il diagramma delle iscrizioni e delle frequenze. I dati della Scuola e dell’Istituto che ne ha preso il posto parlano di più di 3300 iscritti fino ad oggi, con una media annuale di circa 125 iscritti nel periodo 1986-2001. Le persone interessate, con una progressiva prevalenza dei laici, le motivazioni che hanno spinto i partecipanti, il livello di formazione già acquisita, le attese e la rispondenza del programma a tali attese soggettive e oggettive possono costituire altrettanti argomenti di ricerca e di riflessione. Quanto ai partecipanti, si può senz’altro notare che da una élite dell’Azione Cattolica, sollecitata dal Concilio, si è passati a cristiani adulti più generalmente impegnati nelle parrocchie e in ricerca di una maturazione di fede, mentre le religiose, che costituivano inizialmente circa un quarto degli allievi, sono andate calando, si può dire “fisiologicamente”, avendo completato progressivamente la loro formazione. Tra le attese, più varie e pluralistiche, vanno senz’altro tenute presenti quelle connesse con l’attività della scuola di religione o della catechesi, l’abilitazione ai ministeri ecclesiali, il desiderio di approfondimento biblico o l’esigenza di una maturazione personale.

L’insegnamento della religione cattolica

Una sottolineatura merita la preparazione specifica per l’insegnamento della Religione cattolica nella Scuola statale, che l’Istituto è chiamato a fornire. A tale proposito, l’Intesa del 14 dicembre 1985 tra CEI e Governo italiano ha aperto l’insegnamento della Religione nelle scuole pubbliche a coloro che possedendo una laurea in qualsiasi disciplina avessero conseguito il diploma presso un Istituto di Scienze Religiose. Ciò ha portato inizialmente ad un incremento di studenti, il cui numero poi è venuto assestandosi, esaurita l’esigenza. Sempre interessante risulta inoltre un’analisi delle tesine di diploma presentate dalla fine del 1973, partendo da un catalogo, fatto intravedere ma non fornito dalla pubblicazione sopra citata.

L’evoluzione istituzionale

Già ho accennato ai cambiamenti intervenuti nel 1985 e 1986. Con questi ha inizio un’ulteriore fase della vicenda dell’Istituto che si presenta in continuità con una Scuola che, per numero di partecipanti, docenti e programmi, è stata tra le prime del Triveneto e anticipatrice di un fenomeno estesosi all’intera Chiesa italiana. Il San Pietro Martire, guidato ultimamente da una più articolata serie di organismi, che alla Presidenza, Direzione e Segreteria ha visto affiancato il Consiglio d’Istituto, ha continuato nell’ultimo decennio la propria attività nel solco dei programmi e della vita già sperimentata, pur sui binari di una normativa ed esperienza più vasta che riguarda gli Istituti di Scienze Religiose in genere.

Segno di impegno e di volontà di crescita si presenta tra l’altro la rivista Esperienza e teologia, iniziata nel 1995 e dedicata a diversi aspetti della riflessione teologica, strumento che permette un dialogo interno tra le varie componenti dell’Istituto e consente nello stesso tempo di allargarsi anche a un panorama più vasto della teologia. Dall’anno 2000 la rivista è condotta in collaborazione con lo Studio Teologico San Zeno.

Infine, esigenze di perfezionamento dell’iter scolastico, richieste di allievi e docenti, impegno di promozione degli studi teologici hanno orientato l’Istituto verso la qualificazione di Istituto Superiore che comporta, oltre il conseguimento del Diploma in scienze religiose in un triennio, anche quello del Diploma accademico di Magistero in scienze religiose in un quadriennio. Il riconoscimento di Sezione Staccata San Pietro Martire dell’ Istituto Superiore di Scienze Religiose delle Venezie è stato ottenuto ufficialmente l’11 luglio 1996. L’attribuzione di tale titolo, mentre segna una tappa significativa della storia dell’Istituto, comporta indirizzi e percorsi più articolati rispetto al passato, stimolando ulteriormente alla qualità degli studi e dell’impegno, in continuità con l’iniziativa d’avanguardia che fu di mons. Giuseppe Carraro.

(Dario Cervato)

Il nuovo ordinamento

Dal 2004 al 2009, durante la ristrutturazione importante della sede del Seminario di Verona, l’Istituto si è trasferito provvisoriamente, ospitato presso le suore Orsoline di Verona, rientrando poi nell’ambiente rinnovato e pienamente adeguato alle sue finalità accademiche. Questo periodo ha conciso con il cambiamento più sostanziale del riordino degli ISSR e con l’erezione della Facoltà Teologica del Triveneto.

Assieme all’ISSR di Trento e in accordo con i vescovi della C.E.T. – con anticipo sugli ISSR del Triveneto – l’Istituto ha provveduto alla riconfigurazione del curriculum di studi secondo il nuovo ordinamento (triennio di laurea e biennio di specializzazione).

Con il 2012 l’ISSR ha cessato di rilasciare i titoli del vecchio ordinamento (Diploma e Magistero). Nel frattempo, dal 2010/2011 la prospettiva tematica generale del biennio di specializzazione si è portata sull’asse «Bibbia e cultura – La Parola di Dio nelle parole degli uomini», mantenendo i due indirizzi già presenti dal 2006, cioè pedagogico/didattico e pastorale/ministeriale. Parallelamente veniva ristrutturato l’indirizzo didattico, passando dal gruppo di moduli accostati (corsi, laboratori, tirocinio) a un itinerario di durata biennale organicamente concepito. A partire dal 2014/2015, poi, i corsi di indirizzo sono stati tutti collocati nel biennio di specializzazione, lasciando nel triennio i corsi comuni senza distinzione di indirizzo.

Accreditamento e verifica di qualità

Nel 2013/2014 – insieme con gli altri ISSR italiani – l’Istituto ha attraversato la fase di accreditamento guidata dal Comitato della CEI per gli Studi Superiori di Teologia e di Scienze Religiose e culminata nella visita da parte della commissione da esso designata. La supervisione ha consentito di mettere a fuoco la qualità, la consistenza, la vitalità dell’Istituto, individuando anche gli aspetti deboli, bisognosi di consolidamento.

Caratteristica dell’ISSR di Verona è la costante attenzione a mantenere una collaborazione tra i docenti, che consenta di elaborare e coltivare un orizzonte comune e una didattica interdisciplinare. Ciò favorisce una ricaduta positiva sugli studenti, in termini di visione sintetica e di apprezzamento del clima formativo e relazionale interno alla scuola.

Significative della sua vitalità sono anche le collaborazioni che l’Istituto ha attivato con l’Università locale (convenzione dal 2005) e altri centri di formazione superiore presenti sul territorio (Studio Teologico S. Zeno, Conservatori di Musica di Verona e di Vicenza e Accademia Cignaroli), come pure il Corso Nazionale per Insegnanti di Religione Cattolica, condotto in collaborazione con l’Università di Bergamo, il Servizio IRC – CEI e il Ministero della Pubblica Istruzione, con la partecipazione di insegnanti da tutta Italia.

Attenzione pastorale

Attento alla ricaduta pastorale della riflessione teologica, l’Istituto ha promosso iniziative qualificate di formazione di formatori, come la settimana nazionale di Siusi (BZ); il «Progetto Secondo Annuncio» (2013-2018), in collaborazione con l’Istituto Pastorale della Conferenza Episcopale Pugliese e con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, che ha coinvolto più di 100 diocesi italiane; da esso è scaturito il «Progetto parrocchia» (2021), laboratorio nazionale di analisi di pratiche parrocchiali attraverso tre cantieri, aperti in tre differenti regioni italiane: il Progetto Parrocchia Triveneto, coordinato dall’ISSR San Pietro Martire di Verona e assunto dalla Facoltà Teologica del Triveneto; il Progetto Parrocchia Puglia, promosso dall’Istituto Pastorale Pugliese; il Progetto Parrocchie Toscana/Emilia Romagna, coordinato dall’ISSR della Toscana. La sensibilità per la formazione di operatori pastorali qualificati ha suggerito anche l’attivazione, all’interno del curriculum di studi, di un percorso “ritagliato” e organizzato come biennio di formazione teologico-pastorale, attivo dal 2007 e nato in interazione con la Sezione pastorale della diocesi e in particolare con alcuni Uffici e Centri (Centro di pastorale familiare, Ufficio catechistico, Ufficio liturgico). Dal 2015 l’Istituto ha anche attivato una partnership con il Colle per la famiglia dell’Opera don Calabria, contribuendo secondo la sua vocazione specifica a questo servizio rivolto a famiglie e coppie in difficoltà.

Il lungo periodo della pandemia da SARS-CoVi-2 ha ulteriormente stimolato energie e creatività, così che, dotatosi anche di una piattaforma didattica di e-learning, l’Istituto ha incrementato la qualità della sua offerta didattica e delle sue proposte culturali, come i percorsi di Sophia/Arte e Sophia/Narrazioni che raccolgono una nutrita e attiva partecipazione.

In occasione del venticinquesimo dell’ISSR è stato pubblicato il volume:

Teologia: itinerario verso una fede adulta. Per il venticinquesimo della Scuola di Teologia “S. Pietro Martire” di Verona (1967-1992), Il Segno, Verona 1993, 292 pp.

Studi

  • G. Gottardi, Venticinque anni di vita della Scuola di Teologia “S. Pietro Martire”, 13-56.
  • P. Vanzan, Teologia e popolo di Dio nella Chiesa locale, oggi, 57-90.
  • S. De Guidi, Il valore della teologia nella formazione del cristiano, 91-176.
  • D. Cervato, Teologia e laici nella chiesa veronese (dall’Umanesimo ad oggi), 177-232.

Testimonianze

  • I. Bonetti, Il ricordo degli inizi.
  • F. Dalla Riva, La teologia e la vita cristiana.
  • G. Benetti – R. Benetti, La teologia e la vita nel matrimonio.
  • E. Cupani, La teologia e la vita nella comunità religiosa.