Il «servizio della Parola».

Dall’esperienza alla riflessione teologica

Prof. Ezio Falavegna
( = Sophia. Episteme. Dissertazioni 1), Messaggero – Facoltà Teologica del Triveneto, Padova 2008, 490 pp.


“Nella parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale” (Dei Verbum 21). Questa ed altre affermazioni simili del Vaticano II sulla centralità della parola di Dio per la vita della Chiesa e per la maturazione di fede dei credenti hanno costituito l’elemento propulsivo di tutta una serie di iniziative formative e pastorali che hanno caratterizzato il periodo postconciliare. In questo ampio orizzonte si colloca la ricerca di teologia pastorale condotta da Ezio Falavegna che ora, opportunamente rivisitata, vede la luce, per l’editrice Messaggero, nella collana della Facoltà Teologica del Triveneto con il titolo: “Il servizio della Parola: dall’esperienza alla riflessione teologica”. Essa ha il pregio di fissare l’attenzione su una concreta pratica di formazione alla fede adulta, attraverso l’ascolto della Parola, che per diversi anni ha caratterizzato il cammino della chiesa veronese e ha preso la denominazione di “Scuola della Parola”.

Proprio la scelta di un’esperienza pastorale consolidata, fatta oggetto di analisi e di riflessione teologica, fa di questo lavoro, non solo un esempio di come dovrebbe muoversi oggi la teologia pastorale, ma anche uno strumento in grado di aiutare gli operatori pastorali a comprendere che ogni pratica pastorale sottende sempre una visione teologica e un modello di Chiesa. Nella consapevolezza che nessuna iniziativa pastorale nasce nel vuoto, l’autore si è premurato di ripercorrere il cammino postconciliare della chiesa veronese per sondare come è nata la riscoperta della Parola, come si è affermata l’esigenza prioritaria di una formazione degli adulti e come si è creata quella sinergia tra teologia, catechesi e ministerialità che ha reso possibile lo strutturarsi della “Scuola della Parola”. Ha fatto spazio poi al progetto di questa Scuola sotto il profilo del contenuto, presentando la coerenza e la progressione di 10 itinerari biblici che sono venuti a formare una specie di iniziazione fondamentale alla vita cristiana e che, concretizzati in 10 agili volumi (ed. Dehoniane), hanno costituito un utile strumento di formazione anche per altre chiese in Italia. L’autore ha infine delineato il modello di pedagogia della fede soggiacente alla “Scuola della Parola”, insistendo su una finalità che non è solo di informazione o di apprendimento, ma di trasformazione della mentalità e della vita, in fedeltà all’appello evangelico: “convertitevi e credete!”. Una volta analizzate la genesi, il contenuto e la finalità formativa della “Scuola della Parola”, l’autore ha tentato di produrre su questa concreta esperienza pastorale una riflessione 1 teologica che ne mettesse in risalto il valore. Ha dapprima ripensato la parola di Dio scritta – le Sacre Scritture – come “sacramento” di quella Parola di Dio, in senso ampio, che è il rivelarsi e il comunicarsi ancora attuale di Dio per la vita e la salvezza del mondo, lasciando così intendere che l’ascolto delle Scritture è capace di suscitare nel credente una parola che interpreta, comunica e suscita adesione al disegno e all’appello divino che si manifesta per gli uomini e le donne di oggi. Ha poi mostrato come è la Parola che suscita l’atto della fede e, incrociando la domanda e l’apertura dell’uomo, illumina di senso nuovo la vita e la dispone all’amore e al servizio. Infine ha rimarcato come la Parola, riletta nell’orizzonte della tradizione, suscita e matura la fede ecclesiale, apre a relazioni nuove fondate su questa prospettiva di fede e di vita nuova, e in tal modo genera e rigenera le comunità cristiane. Si sente ripetere frequentemente oggi che l’azione pastorale è diventata “obesa”.

L’invito sotteso al lavoro dell’autore è quello di tornare a riscoprire quella centralità della Parola, ascoltata, condivisa, pregata e celebrata, che può ridare unità, organicità ed efficacia vera all’azione pastorale. Altrettanto oggi si riconosce la fatica di far crescere esperienze pastorali efficaci e il rischio di rincorre la novità per la novità. Il metodo seguito in questo lavoro, fatto di analisi, di verifica e di riflessione sulla prassi, può aiutare a far crescere con pazienza esperienze pastorali che, nel solco di una continuità, diventino realmente promotive di una vita cristiana adulta e di comunità cristiane significative. Per tali motivi, questo lavoro merita di essere letto.

Prof. Augusto Barbi Docente di teologia Biblica alla Facoltà Teologica del Trivento