Giovani Fede Scuola

Sintesi della tre giorni di riflessione organizzata dall’ISSR aperta a docenti, educatori e non solo

Si è conclusa domenica 10 settembre la tre giorni di riflessione e confronto sul tema Giovani, Fede, Scuola che l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ha voluto organizzare presso gli spazi del Cinema Teatro San Massimo di via Brigata Aosta. L’occasione della ripresa dell’anno scolastico ha rappresentato l’occasione per dialogare con i pedagogisti e docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Piacenza Pierpaolo Triani e Alessandra Augelli e con la pedagogista e collaboratrice dell’Osservatorio giovani per l’Istituto Toniolo di Studi Superiori Paola Bignardi.

Contributi ricchi e stimolanti

Ne è emerso uno scenario ricco e articolato che vede i ragazzi e le ragazze sempre più in cammino, consapevoli delle difficoltà di un contesto che li circonda precario e da loro un po’ lontano. Ragazzi e ragazze che sanno porsi delle domande, che hanno la capacità di guardarsi dentro e che per questo devono essere accolti, ascoltati e osservati nel loro saper essere in cammino e in ricerca tanto che, come ha suggerito Paola Bignardi, è forse il caso di chiedersi con attenzione se siano i giovani che si stanno allontanando dalla Chiesa o se, al contrario, non sia la Chiesa che si sta allontanando da loro. Così come la scuola spesse volte chiamata in causa per sopperire a quel vuoto educativo che caratterizza l’attualità. Una scuola investita da innumerevoli incombenze didattiche e sociali quasi fosse l’unica realtà educativa a dover agire dimenticando, come sottolineato da Pierpaolo Triani, che il ruolo che la scuola ricopre deve essere considerato relativo e non assoluto perché è necessario ricordare e recuperare il ruolo educativo della comunità tutta affinché i ragazzi e le ragazze possano essere e sentirsi pienamente accompagnati nel loro percorso di crescita, di formazione e di valorizzazione. Ecco allora che anche il contributo dato da Alessandra Augelli si pone in continuità nel momento in cui è stato ricordato come crescere significhi da un lato essere chiamati dalle responsabilità ma dall’altro è necessario trovare persone, spazi e contesti nei quali poter sviluppare l’ascolto delle situazioni quotidiane.

Una tre giorni, quindi, di stimolo per gli insegnanti, gli educatori e tutti coloro che si apprestano nei prossimi giorni a riprendere le attività con i più giovani. Nel farlo potranno avere qualche strumento in più per far sì che si costruiscano relazioni significative che lascino spazio alla crescita personale e alla condivisione.

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