Come può l’uomo conoscere Dio e come effettivamente lo conosce? La proposta di Ireneo di Lione
mercoledì 24 maggio ore 17:00
nell’aula magna del Seminario Maggiore
Presentazione del libro:
Veritas de terra orta est
Fondamenti di gnoseologia teologica nell’Adversus Haereses di Ireneo di Lione
prof. Zeno Carra
Relazione di:
Patricio de Navascués Benlloch
Universidad Eclesiástica San Dámaso (Madrid)
Modera:
prof.ssa Cristina Simonelli
Incontro promosso dal Centro Studi Sant’Agostino di Verona
Tra i primissimi Padri della Chiesa, Ireneo di Lione (fine del II secolo) si confronta con gli gnosticismi a lui coevi, correnti del cristianesimo che fanno di una presunta conoscenza teologica la via con cui una porzione dell’umanità si congiungerebbe al mondo divino superiore da cui crede di scaturire.
Intellettualismo platonizzante, elitarismo ecclesiologico e disprezzo per la creazione materiale sono gli architravi su cui questi cristiani eclettici costruiscono la loro spiegazione totalizzante della realtà ed in cui pensano sé stessi in rapporto a Dio.
Nella lotta contro questi avversari, per affermare le istanze della fede che i loro impianti sistematici compromettono (l’unicità di Dio creatore; l’incarnazione del Verbo; la salvezza integrale offerta a tutto l’uomo e a tutti gli uomini), Ireneo modula ben altra concezione di “conoscenza di Dio”, in cui storicità ed esperienza del reale sono i tratti salienti.
Questo studio mostra l’alterità dell’impianto gnoseologico del Lionese non solo rispetto agli impianti gnostici, in risposta ai quali è modulato, ma anche rispetto alla mentalità platonica da cui gli gnostici – come molte altre teologie cristiane antiche e moderne assieme a loro – attingono con abbondanza.
Nell’approcciarsi alle testimonianze del II secolo attraverso una domanda di teologia fondamentale, il saggio offre al lettore una prospettiva non consueta sul dibattito teologico degli inizi del pensiero cristiano e fa emergere sotto nuova luce la feconda proposta teologico-fondamentale del neo-proclamato “Dottore della Chiesa”.