All’ISSR anno accademico quasi al termine e per il prossimo anno alcune NOVITÁ

Intervista a sr Grazia Papola

Le lezioni all’ISSR stanno quasi terminando per cui, prima di aprire una nuova sessione di esami, è possibile condividere alcune riflessioni su questo anno accademico che sta per giungere al termine?

Come per altre realtà, anche per l’ISSR questo anno ha segnato una ripartenza dopo gli anni della pandemia. Nonostante si mantenga la forma mista di frequenza, con la possibilità di partecipare per una certa percentuale alle lezioni on line, la maggioranza degli studenti ha scelto di frequentare in presenza. È stato un modo per ritrovarsi, rinsaldare o costruire le relazioni che costituiscono un aspetto determinante del percorso formativo.

In questo clima l’ISSR ha avanzato alcuni passi per aprire ed ampliare la sua offerta di riflessione teologica anche al di là del percorso accademico, così da svolgere più significativamente una funzione pubblica nel dibattito culturale in atto.

L’attenzione riservata all’ISSR dal vescovo Domenico e il dialogo aperto con lui costituiranno un punto di forza per i prossimi anni.

Il prossimo anno accademico inizierà, invece, il prossimo 19 settembre. Che accoglienza avranno gli studenti e che novità si prospettano per loro?

Il prossimo anno accademico inizierà prima del solito, questo perché come Consiglio di istituto siamo intervenuti su due fronti. Da un lato rivedere i giorni di lezione, che saranno martedì, mercoledì e venerdì (non ci sarà quindi più scuola il sabato); in questo modo ci sembra di rispondere alle esigenze delle famiglie che concentrano nel fine settimana la possibilità di ritrovarsi e di svolgere attività varie insieme. Dall’altro lato abbiamo rivisto l’articolazione interna delle discipline per evitare spezzettamenti dei corsi e quindi garantire una didattica più efficace perché continuativa. Sul sito sono già pubblicati gli orari dei corsi del prossimo anno.

Come sempre, sarà possibile frequentare per un mese senza impegno di iscrizione, così da verificare interesse e opportunità e come sempre sarà possibile dialogare con la direzione per trovare la forma più adatta alle singole esigenze rispetto alla scelta dei percorsi.

L’evento che darà avvio al nuovo anno sarà però una Tre giorni (8-10 settembre), dedicata alla spiritualità dei giovani; è una iniziativa destinata in particolare agli insegnanti di religione, ma aperta a tutti coloro che sono interessati alla tematica. Sul sito saranno pubblicate il programma e tutte le informazioni pratiche per la partecipazione

Novità anche sul fronte dei corsi proposti sempre attenti a valorizzare l’interdisciplinarietà e la possibilità di ampliare orizzonti e prospettive del pensiero.

L’interdisciplinarietà e l’attenzione al confronto con il mondo della cultura e la società sono due punti di forza del nostro Istituto e trovano nel Biennio di specializzazione il luogo in cui si sviluppano maggiormente. Nel prossimo anno segnalo in particolare due corsi, quello di teologia spirituale, tema relativamente nuovo per l’ISSR, visto che manca da diversi anni, che sarà condotto a due voci, da un lato la prof.ssa Selene Zorzi e dall’altro il prof. don Antonio Scattolini che intrecceranno competenza teologica e competenza artistico-pastorale.

Il secondo corso è quello promosso dai prof. don Renzo Beghini e don Alessandro Scardoni che è organizzato in collaborazione con l’associazione degli avvocati di Verona e docenti universitari e avrà come tema i Diritti Umani; si tratta in questo caso di un’occasione particolarmente preziosa per affrontare e approfondire da molteplici angolature una questione decisiva del dibattito attuale.

Cambiamenti importanti che vanno nella direzione dell’ascolto e della condivisione delle diverse esigenze e delle diverse persone che si avvicinano agli studi teologici con un bagaglio di conoscenze e di esperienze per alcuni da costruire per altri da arricchire. Cosa auspichi per tutta la comunità che ruota intorno all’istituto?

Auspico che la collaborazione in atto si rafforzi nella linea di una corresponsabilità più accentuata e che l’ISSR possa assumere il ruolo formativo che è assolutamente in grado di svolgere nel contesto della nostra diocesi