“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce,
su coloro che abitavano in terra tenebrosa, una luce rifulse” (Is 9,1).
Le parole del profeta Isaia che vengono proclamate la notte di Natale possono risuonare in questo tempo come una promessa e un annuncio desiderabili, ma impossibili. Abbiamo probabilmente la percezione di una lunga notte costellata da voci e immagini di guerra, di dolore, di morte, una notte di cui, nonostante lo scintillio delle città, non si vede la fine.
Ma il profeta annuncia che la luce risplende e che il suo accendersi non è dipeso da noi, né dai nostri sforzi; occorre vederla, nonostante tutto, occorre credere che essa splende, comunque, dentro la nostra storia. È una luce che si manifesta in un bimbo, fragile e bisognoso di cure, ma anche promessa di un futuro diverso.
A tutti voi e alle vostre famiglie auguriamo che in questo Natale splenda questa luce, capace di accendere e animare desideri di bene e di pace.
“Tu ci sei necessario,
o fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere
della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia,
i tesori della carità,
il bene sommo della pace” (Paolo VI).
suor Grazia